Emergenza amianto nel Lazio

Ormai se ne parla sempre più spesso: la pericolosità e la rimozione dell'amianto, sono diventati degli argomenti all'ordine del giorno, che coinvolgono diverse zone d'Italia.

Uno degli ultimi casi eclatanti è quello che riguarda il Lazio, dove sono presenti circa 700.000 tonnellate di tetti e coperture in amianto, pericoloso ed estremamente dannoso per la salute dei cittadini.

Una superficie enorme da rimuovere il prima possibile, alla quale si aggiunge anche una grossa quantità di amianto presente in altre tipologie di materiali, ancora in uso in case ed ambienti di lavoro.

Nonostante la legge che vieta l'estrazione, l'importazione, l'esportazione, la produzione e la commercializzazione dell'amianto nel nostro paese, sia valida dal 1992, ancora oggi risulta molto difficile la rimozione e lo smaltimento di questo pericoloso materiale.

Senza dimenticare che ogni Regione ha come compito fondamentale, quello di adottare dei piani di protezione dell'ambiente, di bonifica, smaltimento e decontaminazione.

Il Lazio purtroppo non è tra queste e c'è ancora molto da fare anche per quanto riguarda la mappatura delle strutture in amianto.

Tra le proposte avanzate dagli organi competenti, c'è quella di utilizzare le numerose cave dismesse presenti sul territorio, per lo smaltimento dell'amianto, consentendo così di creare un sistema di controllo in grado di monitorare sia il tragitto che la giacenza dei materiali pericolosi.

Il tutto dovrebbe avvenire in tempi relativamente brevi, mettendo così fine, si spera, ad un problema serissimo che affligge la regione da più di vent'anni ormai.

Dei provvedimenti necessari, che dovrebbero interessare molte altre regioni e che potrebbero rendere l'ambiente più sano e pulito, soprattutto per le generazioni future.