A chi intestare il dominio di un sito web?

A chi intestare il dominio di un sito web? La risposta non è così scontata. Non è detto che il responsabile sia il committente, potrebbe anche essere la web agency. Ma come stabilirlo?

Una volta che hai curato a dovere il tuo sito puoi farlo debuttare in rete. Ma prima hai un obbligo da rispettare: la registrazione. Se, come è probabile, ti sei rivolto a una società che ti ha seguito in tutte le fasi della tua “creazione” e che – non sarebbe una novità – si sta occupando della tua iscrizione, a chi intestare il dominio di un sito web nascente? Giga.it può dare qualche consiglio in proposito.

Che cosa si intende per dominio

Sempre meglio cominciare dall’abc, anzi nel nostro caso dal www. Il dominio altro non è che quella sequenza compatta (alfabetica, numerica o alfanumerica) che, mediante la digitazione su un browser, conduce a un website. Conta dai 3 ai 63 caratteri, e definirla “indirizzo” non è improprio. Quale che sia l’estensione su Internet (.it, .com, ecc.), la registrazione deve essere riconducibile a qualcuno, si tratti di un individuo o di una persona giuridica.

Indicazioni iniziali

In linea di massima, se l’operazione è riconducibile a un committente certo, allora la registrazione del dominio dovrà essere effettuata a suo nome. Un po’ diversa è la situazione se a commissionare il lavoro è stata un’azienda, la quale per rifiniture e lancio si è rivolta a un’agenzia specializzata.

Ebbene, malgrado l’interessamento di quest’ultima, è comunque l’azienda a farsi carico delle responsabilità. Dunque a essa e al suo rappresentante legale bisognerà fare riferimento all’atto della famosa registrazione.

Ma ci sono delle eccezioni

Sembra tutto piuttosto chiaro, no? Beh, per dirla tutta ci sono comunque dei casi particolari in cui è necessario concentrarsi sulla scelta di chi ci metterà la faccia. Anzitutto è opportuno che tu sappia che il rappresentante non equivale al finanziatore.

Senza nulla togliere all’importanza del singolo o dell’ente che ti sostiene economicamente, il tuo sito avrà sempre un referente principale. Per esempio, se si parla di un’associazione onlus, creata cioè non a scopo di guadagno, esisterà un’impresa-mecenate che la sostiene; il dominio del portale o del blog sarà comunque registrato a nome di un esponente dell’associazione, presumibilmente colui o colei che la segue e controlla i contenuti immessi in rete. In effetti, si tratta di responsabilità civili e penali…

Un percorso ineludibile?

La questione di decidere a chi intestare il dominio di un sito web non è regolata da codici stringenti e minacciosi.

Però ci sono dei motivi che inducono a regolarsi nei modi che abbiamo appena illustrato. Il primo e forse più importante riguarda l’esclusività: il titolare è il solo a poter usufruire del nome che ha scelto, fintantoché rinnoverà annualmente il dominio.

In secondo luogo, è sempre il titolare a disporre del “destino” del suo sito: cambi di server, cessioni, cancellazioni, recuperi entro due mesi dalla scadenza della licenza, e via dicendo. Ricorda che al dominio è collegata la relativa posta elettronica: eliminato l’uno, sparisce l’altra!

In caso contrario, che succede?

Sappiamo cosa ti stai domandando: se non c’è una normativa in merito, che impedimento ci può essere a intestare il sito a terzi? Diciamo che non è una possibilità da tenere in considerazione, sia per correttezza che per buon senso. E poi esistono dei precedenti negativi.

Mettiamo il caso della web agency (o il web designer o il web master) che si arroga la titolarità del sito al posto del cliente (in realtà, non è capitato così di rado), magari senza che questi ne sappia nulla.

Ecco, nel momento in cui egli desideri apportare qualche cambiamento (dal server all’agenzia stessa che lo segue) potrebbe subire una sorta di ricatto dall’effettivo titolare, il quale potrebbe pretendere una “buona uscita”. Dunque patti chiari all’inizio, fermo restando che se scopri un simile raggiro (consultando il sito www.nic.it/SR) hai modo di correre ai ripari attraverso una consulenza, inevitabilmente richiesta nel frangente che segue.

Un’altra eventualità

C’è il precedente di una s.r.l. (società a responsabilità limitata) formata da tre soci. Uno solo era il referente del sito, ma come persona fisica (e non giuridica, come si deve fare in casi del genere).

Così, quando ha lasciato la sua impresa, si è portato appresso i diritti della rete: dunque, aveva facoltà di provocare grossi problemi, come oscurare il website tramite cambio di server o “gettare via” gli indirizzi e-mail. Solo una cessione ha risolto la spinosa faccenda. Quindi, attenzione fin dall’inizio

Ti eri mai posto il problema dell’intestazione del tuo sito? Ne hai già uno? Sai a chi è stato intestato?